Sentiero panoramico ed interessante, soggetto nella parte superiore a possibile caduta di sassi. Pur non presentando particolari difficoltà , data la severità del luogo ed i pericoli oggettivi è da considerarsi riservato ad escursionisti esperti.

Si raccomanda la massima prudenza (evitare in giornate di forte vento, nelle ore di disgelo, durante o subito dopo forti precipitazioni piovose o nevose).

Informazioni

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Percorso

Dall’Uff. Turistico come per l’ itinerario n° 71 fino al bivio con la fontanella. Qui a destra si prosegue fino ad una curva (inizio bandierine segnaletiche) quindi ancora a destra per un ripido viottolo acciottolato passando presso il vecchio torchio (visibile la ruota a pale), poi sotto la superstrada giungendo a un crocicchio (fontanella con acqua della Fonte di Val Onedo) dove si trova un palo con cartelli indicatori. Si prosegue su una bella mulattiera badando alle segnalazioni che deviano due volte verso sinistra. quindi per boschi fino ad una teleferica nei pressi di una baracca. Qui il bosco va diradandosi, e dopo un tratto ripido si sbuca sui prati alti, con suggestiva vista delle pareti sovrastanti. Il sentiero continua in debole pendenza fino ad un bivio, dove riprende a salire verso ds. (ore 1,00). (Proseguendo invece dritti in falsopiano ci si trova sul sent. n° 72b che con un percorso piacevole in ambiente selvaggio superando Val Camosci e Val Pì scende per cenge panoramiche, boschi e canali alla Croce di Brentalone, sul sentiero n° 71).

Il sentiero detto della “calanca” prosegue costeggiando il fianco della montagna, tra un susseguirsi di canali e cenge in un panorama mozzafiato, con sopra immani pareti dolomitiche che lo sovrastano e sotto ripidissimi prati, balze di rocce, e verdi boschi che scendono fino all’azzurro del lago. Proseguendo la salita, continua e abbastanza ripida, si incontra, al riparo di uno sperone di roccia il “Casel del Bais” ; un minuscolo ricovero, memoria di tempi non troppo lontani in cui questi ripidissimi prati venivano tagliati per ricavare fieno. (ore 1,50). Di proprietà privata, è stato recentemente recuperato dal duro lavoro di alcuni volontari (tutto è stato portato in loco a spalla!). E’ aperto ed accessibile in caso di bisogno (si raccomanda la massima cura e pulizia, e di non abbandonare rifiuti !). Si prosegue la salita lungo un costone erboso e poco dopo si incontra il sentiero n° 73 che proviene da destra e raggiunge salendo ripidi prati la Bocchetta di Palagia (ore 2, 30).

Credits

Percorso proposto con il supporto della Pro Loco di Lierna.